Sull’apporto creativo di Antonio Rubino alla rivista Profumi italici

Fonte: IL REGESTO, cit. infra

Le emeroteche delle biblioteche pubbliche sono collezioni uniche e preziose che custodiscono le copie originali delle pubblicazioni periodiche di una comunità.
Nella Biblioteca civica di Sanremo, tra le riviste Otto-novecentesche conservate con cura, vi è un periodico di particolare interesse, Profumi italici, pubblicato a Sanremo tra il 1923 e il 1927, che rende conto di una importante attività economica, oggi scomparsa: la coltivazione dei fiori da profumeria e la distillazione di essenze.
Profumi italici nasce con lo scopo di trattare lo sviluppo dell’industria profumiera in Italia, diffondere gli studi sulle essenze e valorizzare gli aspetti industriali delle coltivazioni dei fiori della Riviera Ligure. Una rivista mensile che, per l’apporto grafico del genio creativo di Antonio Rubino (Sanremo 1880 – Bajardo 1964) incaricato delle illustrazioni, acquista oggi anche un valore storico-artistico.
Il periodico era stata promosso da un gruppo di esperti di scienze chimico-fisiche e botaniche tra cui spicca l’Ing. Guido Rovesti, chimico industriale, presidente di alcune associazioni agrarie della Liguria Occidentale. Lo dirige Giuseppe Micheletti, già direttore a Milano di un periodico di botanica sull’impiego dei succhi dei fiori e delle piante aromatiche, da pochi anni trasferito in Riviera. Ed è proprio il neodirettore a spiegare nell’articolo di esordio – Il nostro programma, la nostra fede – la natura della pubblicazione che si rivolge a un pubblico vasto, dagli imprenditori ai consumatori di essenze: “… questa rassegna non dovrà solamente enunciare sterili formule chimiche accessibili a pochi iniziati, ma sviluppare invece, le rubriche pratiche, industriali e commerciali, ragguagliare i lettori sull’andamento dei mercati nostri ed esteri, avere qualche articolo istruttivo e dilettevole, il ricettario copioso, i consigli, i suggerimenti utili. La sua lettura dovrà rendersi non solo necessaria ma indispensabile a tutti i coltivatori e distillatori e produttori delle materie prime da cui si ricavano distillati e profumi sintetici, a tutti i profumieri, saponieri, liquoristi, farmacisti, chimici, confettieri e a quanti altri nelle loro industrie impiegano le essenze, i costituenti di essenze, i profumi sintetici”.
Dodici numeri l’anno che aspirano ad una diffusione nazionale e internazionale e a tale scopo gli articoli principali sono riassunti in francese, inglese e tedesco. Al fine scientifico si unisce l’intento di indirizzare la classe imprenditoriale ad investire sull’attività industriale e commerciale delle essenze, della distillazione dei profumi e dell’erboristeria valorizzando il patrimonio naturale e la flora spontanea delle Alpi (lavanda) e le coltivazioni specializzate quali la Violetta di Parma e la Violetta Victoria, coltivate a Taggia, il Gelsomino e l’Arancio amaro, coltivati a Vallebona, Camporosso, Dolceacqua e Borghetto San Nicolò. Le distillerie in Provincia di Imperia sono una piccola realtà che promette una felice evoluzione. Si tratta di imitare gli imprenditori francesi che, utilizzando i fiori importati dall’Italia a prezzi irrisori, producono liquori, profumi, preparati officinali. La rivista, nei pochi anni di attività, pubblica una serie di analisi che affrontano lo stato degli studi sull’argomento e fotografano la situazione del Ponente Ligure tra coltivazione, produzione e industria del fiore.
L’aspetto artistico della rivista è curato da un redattore molto speciale: Antonio Rubino, che a quell’epoca era già molto noto come scrittore e illustratore impegnato nel lavoro al Corriere dei Piccoli di Milano e in altre importanti redazioni di periodici.
“… per affermare poi che l’arte italiana tiene sempre accesa la sua fiammeggiante fiaccola, abbiamo desiderato che il noto artista Dott. Cav. Antonio Rubino si assumesse di illustrarci la rassegna con quella genialità che lo contraddistingue”
La collaborazione di Rubino per una rassegna di carattere tecnico-scientifico è certamente riconducibile al legame che l’artista aveva mantenuto con la sua città natale dove era in crescita l’attività floricola e il suo sfruttamento a fini industriali. La passione per i fiori e gli elementi naturali è un tratto inconfondibile dell’artista sanremese che trae proprio dal paesaggio ligure la sua prorompente ispirazione, in quegli sfondi ricchi di vegetazione, animali, boschi e paesaggi.

Fonte: IL REGESTO, cit. infra

Rubino conosceva bene le specie naturali della montagna e della Riviera ligure per aver esplorato il territorio della Liguria di Ponente fin da bambino, tra la sua Sanremo e i borghi di Bajardo e Apricale. Nell’illustrare le rubriche e nel curare la grafica della rivista di cui trattiamo avrà modo di mettere sulla carta una percezione dell’ambiente naturale ligure che lo caratterizza in tutto il suo percorso artistico.

Fonte: IL REGESTO, cit. infra

La copertina di Profumi italici raffigura l’Italia circondata da un mare azzurro e cosparsa di un tappeto di fiori. Nei due cartigli, uno superiore e l’altro inferiore, vi sono il titolo e le informazioni sulla periodicità e l’amministrazione. La copertina rimane invariata negli anni, fedele alla proposta del 1° numero, come pure il quarto di copertina che raffigura una cornice “parlante”. La creatività di Rubino si mostra più vivace nell’illustrazione delle rubriche, disegnate in bianco e nero e introdotte da caricature e figure che si riferiscono al tema: per la “Parola al botanico” Rubino disegna un uomo di scienza che, ginocchioni, analizza con la sua lente d’ingrandimento, i fiori di un campo; per quella dedicata alla ricerca “Fra estratti e alambicchi” schizza una serie di strumenti scientifici; per la rubrica “I mercati” ritrae Mercurio, dio del commercio e dell’industria, sullo sfondo di ciminiere e fabbriche. In alcuni numeri Rubino realizza disegni originali spesso ispirati ad allegorie di cui è maestro: nel primo numero raffigura l’Olfatto; nel n.5 del 1926 sarà la volta di La Rosa, raffigurazione ideale di Antonio Rubino, seguita da Il gelsomino (n. 8-9 dello stesso anno) e da Flora (dicembre 1926).
Di grande ricchezza espressiva sono poi La propaganda-La reclame e La Frode, che fanno da contrappunto ad altrettanti articoli.
Rubino cura anche la parte inserzionistica arricchendo alcuni annunci con belle cornici floreali, come quella disegnata per la “Società italo-francese per l’industria dei profumi e dei prodotti chimici” di Vallecrosia, la grande azienda fondata nel 1919 specializzata nella distillazione del gelsomino, della rosa e dell’arancio amaro.
Gli annunci pubblicitari occupano alcune pagine iniziali e finali dei fascicoli mensili, dove grandi e piccole aziende italiane e straniere reclamizzano i loro prodotti lasciando così memoria, grazie a questo periodico, di una attività che in quegli anni era in crescita in tutta Europa.
Tra queste vi è anche una industria sanremese, lo stabilimento G.L. Mina, che produce essenze naturali di fiori, olii essenziali e altri prodotti chimici.
Rubino lo raffigura con un’alta ciminiera al centro di un giardino a ridosso del mare.
La rivista si interrompe nel febbraio 1927 facendoci ipotizzare una serie di difficoltà legate al mancato decollo, nella Liguria occidentale, di questa attività industriale che si confronta con una concorrenza francese in pieno sviluppo a Grasse e nell’entroterra nizzardo.
Negli anni trenta la crisi del settore si accentuerà fino a decretare la chiusura della fabbrica di Vallecrosia.

L’Olfatto
Fonte: IL REGESTO, cit. infra

A testimoniare questa breve ma proficua stagione della produzione profumiera in Riviera restano quelle poche annate della rivista Profumi italici che, per l’apporto creativo di Antonio Rubino, risulta a noi ancora più preziosa.
BIBLIOGRAFIA:
V. G. Donte, G. Garibbo e P. Stacchini, La Provincia di Imperia, Imperia, 1934.
L. Marchi, I profumi di Rubino, storia di una rivista dimenticata, in A Gardiöra du Matüssian, 2006.
[Biblioteca Civica di Sanremo, Fondo Antonio Rubino. Coll.: F.RUB D 26 p. 8]
Profumi italici: rassegna mensile economico-tecnico-scientifica sulla fabbricazione ed impiego degli oli essenziali. – A.1 n. 1 (dic. 1923) – n.5 (maggio 1927).- lac. – Sanremo: Tip. G. Gandolfi, 1923-1927.
[Biblioteca Civica di Sanremo, Fondo Antonio Rubino. Coll.: F.RUB B 02]
Loretta Marchi, Antonio Rubino illustratore di Profumi italici, ne IL REGESTO, Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna – Piccola Biblioteca di Piazza del Capitolo, Sanremo (IM), anno XI, n° 2 (42), aprile-giugno 2020