C’era un cantante di nome Paquito

“[…] C’è, di queste creazioni popolari, tanti casi, e talvolta finiscono nella poesia colta. Antonio Rubino ricama la sua Fata Gallura (in cui la ripetizione ha la funzione di ninna nanna):
La storia di Fata Gallura un tempo incredibile dura:
ci voglion cent’anni a finirla…
Ci tieni davvero a sentirla?

Oppure Giorgio Mannacio che, nel suo Visita agli antenati, cita in epigrafe nella prima delle Two lullabys:
C’era una volta un re che disse alla sua serva: raccontami una storia.
La serva incominciò: c’era una volta un re
che disse alla sua serva: raccontami una storia…

Gianni Rodari, Il cantante Paquito, in Filastrocche in cielo e in terra (sezione Le filastrocche del cavallo parlante):
C’era un cantante di nome Paquito che a metà di ogni canzone
lanciava un nitrito.
Un cavallo che passava di lì,
preso dall’emozione, decise così:
Se i cantanti nitriscono, mi pare
giusto che noi cavalli
ci mettiamo a cantare.
[…]

o Achille Campanile in La moglie ingenua e il marito malato:

«Io la notte non posso dormire».
«Perché?»
«Perché ogni mezz’ora debbo svegliarmi».
«E perché dovete svegliarvi?»
«Perché debbo prendere il sonnifero».
«E perché dovete prendere il sonnifero?»
«Perché non posso dormire».
«E perché non potete dormire?»
«Perché ogni mezz’ora debbo svegliarmi».
«E perché dovete svegliarvi?»
«Perché debbo prendere il sonnifero».
«E perché dovete prendere il sonnifero?»
«Perché…»

È uno schema circolare, a uroboros. Sono i giochi della ripetizione infinita, come il dialogo che ci fu esposto da Dario Sberveglieri:

  • Dove vai?
  • Al cinema.
  • A vedere cosa?
  • Quo vadis?
  • Cosa vuol dire?
  • Dove vai?
  • Al cinema.
  • A vedere cosa?
  • Quo vadis?
  • Cosa vuol dire?
  • Dove vai?
  • Al cinema.
  • A vedere cosa?

[…]
Ma adesso finiamola, questo foglio volante non è mica una storia infinita.
[…] Anche se ancora ci vorremmo dilettare con un tipo di giochi verbali (filastrocche, dialoghi) che fra l’altro […]

Marco Innocenti, Flugblätter (#3. 54 pezzi dispersi e dispersivi), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2019 [Marco Innocenti collabora a IL REGESTO, Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna – Piccola Biblioteca di Piazza del Capitolo, Sanremo (IM), ed è autore di diversi lavori, tra i quali: Verdi prati erbosi, lepómene editore, 2021; Libro degli Haikai inadeguati, lepómene editore, 2020; Elogio del Sgt. Tibbs, Edizioni del Rondolino, 2020; articoli in Sanremo e l’Europa. L’immagine della città tra Otto e Novecento. Catalogo della mostra (Sanremo, 19 luglio-9 settembre 2018), Scalpendi, 2018; Flugblätter (#2. 39 pezzi più o meno d’occasione), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2018; Sanguineti didatta e conversatore, Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2016; Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla. Conversazioni con Marco Innocenti, Ventimiglia, Philobiblon, 2014; Sull’arte retorica di Silvio Berlusconi (con uno scritto di Sandro Bajini), Editore Casabianca, Sanremo (IM), 2010; Prosopografie, lepómene editore, 2009; Flugblätter (#1. 49 pezzi facili), lepómene editore, 2008]