Il calcio? Perché no?

Genova, Stadio di Marassi, 25 settembre 1960. Partita Genoa-Marzotto di Serie B. Uno dei pochi incontri di “grande” calcio che abbia mai visto dal vivo. Nonostante la mia passione, così é stato. Quella volta, a differenza di quando ammirammo Kopa, eravamo io, papà e fratellino e mi sembra di ricordare che in occasione di rimesse laterali o altre pause tecniche di gioco Pesaola (O’ Petisso) contraccambiava spesso i saluti dei tifosi rossoblu e Bean (allora il mio adorato Bean, come ne spiegherò un’altra volta la motivazione, se ne troverò lo spunto) mi parve rivolgesse addirittura un amichevole cenno diretto a me che lo chiamavo.

Adesso che ci penso ero partito bene quell’anno per vedere le grandi squadre. In questa foto sono domenica 28 febbraio 1960 (allora si giocava rigorosamente di domenica pomeriggio, fatti salvi gli anticipi per le compagini impegnate nelle coppe europee ed eventuali recuperi di incontri annullati per intemperie!) davanti allo Stadio di San Siro a Milano per un Inter-Sampdoria finita 0-0. Se consultassi bene anche solo gli archivi forniti dal Web, potrei stilare le formazioni. Ma non é questo il punto. Con la mia memoria mi ricordo bene di Ghezzi, Mora e Skoglund. Mora, poi, l’ho visto a Torino esordire con la Vecchia Signora il 6 novembre, sempre del 1960, in Juventus-Milan 3-4. Il fatto é che non ritrovo le immagini relative a quest’ultimo avvenimento e sempre scattate da mio padre con la sua “mitica” (per noi!) Nettar!

Come per questo Milan-Genoa (1-0) del 10 gennaio 1965. Forse mio padre, ferroviere, usufruì di un lungo intervallo tra un treno e l’altro, su cui prestava servizio. Qualche volta portava a Genova mio fratello, ma anche un altro ragazzino, come questi di recente mi ha sottolineato. Io, invece, non mi sono più mosso, se non vicino ai quarant’anni, ma senza esagerare: solo due volte!

Ho fatto, invece, una fugace comparsa, in una giovanile locale. E chissà mai che non mi riguardi la soprastante fotografia, che fissa per sempre a fine anni 1960 la zona Peglia di Ventimiglia (IM), nonché la retrostante Frazione di Roverino, un territorio oggi completamente cambiato!

Sono stati bravi calciatori a livello dilettanti

mio fratello (il primo da destra accosciato)

e mio zio materno (in questa immagine, il primo da sinistra accosciato; nella precedente, in piedi il più piccolo di statura).

Mi rendo conto di avere scritto una traccia sin troppo abborracciata, anche perché sarebbero tanti i temi connessi da sviluppare ancora.

Sempre ricordi un po’ così, i miei!