Un’arcana malia per il Grande Torino

Finalmente l’ho ritrovata quella cartolina del Grande Torino, che tante volte guardavo con emozione quando, da bambino, da adolescente, da ragazzotto, ero dalla nonna materna! Un sentimento che mi era stato cagionato dai pur succinti racconti dello zio materno e di mio padre.

In oggi l’ho rimirata meglio. Al netto di certi particolari e dello sciupio del tempo, ho potuto constatare, aspetto che avevo proprio dimenticato, che sul retro dell’immagine la formazione era stata annotata da mio padre: la sua grafia rimane per me inconfondibile. Probabilmente si trattò di un piccolo ricordo di mio padre per il più giovane cognato.

Mio padre raccontava spesso di avere visto dal vivo una rete da trenta metri di Valentino Mazzola contro la Juventus. In una partita che era anche l’esordio di Boniperti in Serie A di calcio: ma su questo aspetto sbagliava (o abbelliva!). Boniperti debuttò, in effetti, sulla grande scena il 2 marzo 1947 a Torino, contro il Milan.

Credo che spiccioli di narrazione di questo genere, anche con un corredo di errori e di “fantasie” quali quelli di mio padre, moltiplicati per centinaia e centinaia di migliaia di italiani abbiano contribuito a creare la leggenda, a mio avviso meritata, del Grande Torino. In un’epoca in cui per la comunicazione ci si affidava solo alla radio, che già non era per tutti, e ai giornali, anche questi allora certo non di larghissima diffusione.

E così è stato abbastanza a lungo anche per me. Ogni particolare, non ultima la grande cortesia umana di quei professionisti del pallone, appreso in seguito, anche attraverso più efficaci trasmissioni televisive, come quelle dei giorni scorsi in occasione del settantesimo anniversario della tragedia aerea di Superga, nella quale perirono quasi tutti quei giocatori ed alcuni accompagnatori e giornalisti, o mediante lettura di libri specifici, non ha fatto e non fa altro che rafforzare la mia convinta ammirazione per il Grande Torino: un’arcana malia!