Il Parco Naturale Alpi Marittime è la più vasta area protetta del Piemonte

Come può operare un’area protetta per garantire la tutela del territorio? Attraverso l’imposizione di vincoli agli abitanti dei territori? oppure attraverso il coordinamento dell’azione di salvaguardia dei valori ambientali e paesaggistici con lo sviluppo economico locale?
Su questi importanti interrogativi si basa la creazione delle aree protette e di tutti i parchi che sono stati fondati nell’ultimo secolo nel nostro Paese. In questo contesto il caso dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, rappresenta un’importante realtà interessante e meritevole di essere analizzata. Quest’area copre quasi quarantamila ettari di terreni e boschi suddivisi tra il Parco Regionale del Marguareis, il Parco Regionale delle Alpi Marittime e otto riserve naturali. Inoltre, l’Ente si occupa anche della gestione di decine di siti della Rete Natura 2000. Una vera e propria rete di aree e territori naturali per la tutela del patrimonio naturale.
[…] tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, in Italia nascono numerose aree protette e vengono istituiti numerosi parchi nazionali e regionali.
Tra questi, il 28 dicembre 1978, viene istituito dalla Regione Piemonte, in applicazione della legge regionale n.43 del 1975, il Parco Naturale del Marguareis. Un’area ripartita sui Comuni di Chiusa di Pesio, Briga Alta e Ormea che è stata la prima area naturale protetta della Provincia di Cuneo e una delle prime sei del Piemonte. <16
Un paio di anni più tardi, nel 1980, nasce, sugli antichi territori di caccia di Casa Savoia, il Parco Naturale dell’Argentera che, insieme alla Riserva dei boschi e laghi di Palanfrè, diede vita nel 1995 al Parco Naturale delle Alpi Marittime, la più estesa area protetta del Piemonte, con oltre 28.000 ettari di territorio alpino tutelato, coinvolgendo cinque comuni: Aisone, Entracque, Roaschia, Valdieri e Vernante. <17
[…] L’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime, come previsto dal Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità <25 , gestisce dal 1° gennaio 2016 i due Parchi naturali menzionati in precedenza (il Parco naturale delle Alpi Marittime e il Parco naturale del Marguareis, che in origine erano dotati di amministrazione autonoma) e otto riserve naturali (Appendice 1). Si tratta di diversi territori sparsi per tutto il Piemonte, in una vasta area che si estende dalle Alpi alla pianura e fino alla Langa, interessando diciassette comuni.
[…] Il Parco Naturale Alpi Marittime è la più vasta area protetta del Piemonte e si estende per oltre 28.000 ettari coinvolgendo cinque comuni: Aisone, Entracque, Roaschia, Valdieri e Vernante. Il Parco ha il suo cuore e il suo simbolo nel massiccio dell’Argentera-Mercantour dove culminano le Alpi Marittime con i 3297 metri della Cima Sud dell’Argentera. Le Marittime sono montagne ardite e severe, le cui pareti rocciose precipitano con grandi dislivelli, incise da valloni stretti e profondi. A meno di cinquanta chilometri dalla Costa Azzurra, sono ben ventiquattro le vette che superano i 3000 metri di quota: i loro versanti nascondono spettacolari circhi glaciali, oltre ottanta laghi in quota e i resti dei ghiacciai più meridionali dell’arco alpino. Questa porzione di Alpi ha in serbo uno straordinario patrimonio idrografico, passeggiando ci si può imbattere in meravigliose cascate o in alcuni degli oltre trecento laghetti alpini presenti nelle conche di origine glaciale o racchiusi dagli sbarramenti delle serre moreniche formatesi dall’accumulo dei detriti. Il Parco ospita un’eccezionale varietà di specie floristiche: all’interno dei suoi confini sono state censite circa duemila specie, equivalenti a circa un quarto dell’intera flora italiana. Le Alpi Marittime sono considerate un paradiso della biodiversità a livello internazionale. La storia geologica e climatica che ancora oggi conferisce a questa porzione di Alpi un clima montano influenzato da correnti marine umide e alte pressioni mediterranee rende possibile la presenza di una straordinaria varietà di microambienti estremamente diversificati. All’interno del Parco sono infatti presenti numerosi endemismi come il carabo di Solier, un bellissimo coleottero dorato. Per il resto è ben rappresentata tutta la tipica fauna alpina con la presenza di camosci, stambecchi e marmotte che si possono incontrare frequentemente. Si segnala inoltre la presenza del lupo che tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del terzo millennio ha fatto il suo ritorno naturale in queste valli. Il lupo è una specie molto controversa a causa dei danni causati alla fauna domestica; infatti, è attualmente gestita a livello alpino grazie al progetto Life WolfAlps di cui le aree protette delle Alpi Marittime sono capofila.
Il territorio del Parco è altresì una meta ideale per gli appassionati di montagna che qui possono scoprire panorami mozzafiato, montagne imponenti e angoli incontaminati. All’interno del Parco è presente una notevole rete escursionistica, con oltre quattrocento chilometri di itinerari segnalati dove è possibile anche il pernottamento grazie alla presenza di più di dieci rifugi alpini e sette bivacchi.
[…] In seguito all’analisi relativa ai dati turistici dei comuni in oggetto, si è voluto approfondire l’impatto economico che questi flussi di visitatori hanno sul territorio.
Nella misurazione dell’impatto del turismo è possibile distinguere effetti diretti, indiretti e indotti. Per effetto diretto si intende l’impatto economico di incremento della ricchezza cagionato all’economia locale dalla produzione di beni e servizi che hanno lo scopo di soddisfare la domanda turistica (acquisti, attività ricreative, vitto, alloggio ecc.). Per effetto indiretto si fa riferimento ad un secondo elemento in grado di creare ricchezza. In relazione alla domanda diretta, l’industria turistica si approvvigiona da fornitori dei settori più disparati (banche e assicurazioni, beni strumentali, manutenzione e riparazione, settore alimentare). Per effetto indotto si intende l’incremento di produzione collegato all’incremento di reddito di cui sono beneficiari le persone che hanno partecipato alle produzioni di prima o seconda linea. Una quota di questo reddito viene utilizzato per l’acquisto di altri beni e servizi e conseguentemente portano a nuovi consumi e nuova produzione. In altre parole, grazie ai giri di spesa diretti ed indiretti, si avrà un accumulo di reddito per i residenti locali, sotto forma di profitti, interessi, rendite e salari che rappresentano gli effetti indotti. La produzione di beni e servizi turistici attiva, dunque, due processi moltiplicativi: <61 quello legato alla produzione di beni e servizi impiegati come input intermedi della produzione turistica, che stima gli effetti indiretti; quello legato ai consumi che si attivano attraverso i successivi round di spesa e di produzione sostenuti da coloro che ricevo i redditi distribuiti nella produzione turistica, che stima gli effetti indotti.
Il moltiplicatore della spesa turistica viene calcolato sulla base dei dati di contabilità economica nazionale. In uno studio di Costa (1984) <62 si definisce un parametro di attivazione sul reddito nazionale pari a 1,7, mentre uno studio più recente <63 afferma che per ogni 100 di ricchezza prodotta dal turista, si producono altri 89 euro di ricchezza nel resto del sistema produttivo.
Si è quindi proceduto con la somministrazione di un questionario (Appendice 2) con l’obiettivo di ricostruire il quadro economico che i visitatori utilizzano per svolgere le attività durante il soggiorno e delle spese che vengono sostenute. Un altro intento del questionario è stato quello di capire l’influenza che ha la presenza delle Aree Protette sulla scelta del luogo dove trascorrere la vacanza.
La distribuzione del questionario è avvenuta in forma cartacea presso alcune strutture ricettive e negozi presenti nei territori del Parco Marguareis e del Parco delle Alpi Marittime, durante il periodo compreso tra il 2 e il 19 aprile 2022, in concomitanza con le vacanze pasquali, periodo individuato per intercettare i primi flussi di turisti che si presenta nella zona. Inoltre, grazie al supporto degli uffici dell’Ente di Gestione è stata inviata una e-mail con il questionario in allegato a tutti gli operatori turistici del Parco, con la richiesta di distribuirlo agli ospiti. Malgrado il sollecito da parte degli uffici dell’Ente, soltanto una ridotta quota ha deciso di contribuire allo studio (10 operatori su 118). A causa della bassa stagione e del breve periodo a disposizione non si è potuto ricavare un campione molto significativo, ma con 34 risposte ricevute è stato comunque possibile avere un’idea sulle preferenze e le abitudini dei visitatori della zona. Gli intervistati sono in maggioranza italiani e provenienti dalla regione Piemonte ma sono anche presenti soggetti provenienti da altre regioni d’Italia e da altre nazioni come Svizzera e Francia. Il campione analizzato è composto principalmente da donne (62%) e comprende individui di età compresa tra i 25 e gli oltre 70 anni, con prevalenza di visitatori di età compresa nelle fasce di età 45-59 (32%) e 25-34 (24%). Inoltre, la quasi totalità del campione ha come titolo di studio una laurea (53%) o il diploma (41%). La domanda relativa alla professione ha evidenziato l’assenza di studenti e disoccupati tra gli intervistati a fronte di una buona percentuale di liberi professionisti (53%) e di lavoratori dipendenti (29%). Le risposte alle domande riferite all’esperienza all’interno delle Aree Protette delle Alpi Marittime denotano un grande apprezzamento di tale zona, infatti la totalità dei visitatori valuta positivamente l’esperienza descrivendola come un’area “facilmente accessibile”, “ben mantenuta” e con molte attività presenti. Tra coloro che hanno risposto al questionario è presente una discreta percentuale di visitatori abituali delle Aree Protette. Infatti, circa il (35%) degli intervistati ha dichiarato di averle visitate più volte negli ultimi dodici mesi. La tipologia ricettiva più diffusa da parte dei turisti intervistati è stata quella dell’agriturismo e B&B, ma sono presenti anche risposte riguardanti i soggiorni presso campeggi e strutture religiose. La permanenza media in queste strutture si è rivelata essere di 2,7 notti che risulta un dato accettabile considerando il periodo analizzato dove i soggiorni brevi sono molto più frequenti.
È stata quindi posta la domanda riguardante le spese, dove è stato chiesto di indicare la cifra procapite giornaliera prevista per le seguenti categorie:
Soggiorno
Cibo e bevande
Prodotti locali
Altre attività
Alcuni soggetti non hanno risposto a questa sezione ma la maggior parte ha fornito delle cifre utili per poter stimare l’indotto creato dal turismo portato dalla presenza delle Aree Protette. Si è quindi proceduto con l’obiettivo di capire quanto un visitatore spende per il soggiorno e con i dati raccolti è stata calcolata la media di spesa giornaliera procapite per le varie categorie e sono stati individuati i valori presenti nella tabella 8.
[…] Un punto fondamentale di questa analisi è stato quello di capire quanto ha influenzato la presenza delle Aree Protette nella scelta della destinazione da parte dei turisti. Tra le risposte ricevute alla domanda “La presenza del Parco ha influenzato la scelta della località dove trascorri queste giornate?” solamente una afferma di averla scelta principalmente per questo motivo. Al contrario la gran parte degli intervistati sostengono di avere scelto la destinazione anche per il Parco (50%) e principalmente (32%), mentre una minoranza (15%) sarebbe venuta anche in assenza del Parco (Grafico 2).
Questi risultati sono in linea con quelli relativi ad un’indagine fatta lo scorso anno dall’Ente di Gestione dove il 65% degli intervistati afferma che la presenza delle Aree Protette è stata “molto” importante per la scelta della destinazione.
Di conseguenza, si possono attribuire direttamente alla presenza del Parco le presenze di coloro che dichiarano che la scelta della località è stata influenzata principalmente o esclusivamente dalla presenza delle Aree Protette (35%). Facendo riferimento ai dati raccolti ed elencati precedentemente relativi alle presenze nei comuni di Entracque, Chiusa di Pesio e Valdieri, si può prendere in considerazione quello relativo alle presenze medie nel periodo che va dal 2011 al 2019 e che corrisponde a 77.854 presenze annue. Di queste presenze, come detto, si può inizialmente attribuire il 35% di esse all’esistenza del Parco per un totale di circa 27.200 notti trascorse.
Questa stima è basata sull’ipotesi che le persone intervistate rispecchino abbastanza fedelmente la composizione e le preferenze dei turisti che visitano quest’area, in particolar modo per quanto riguarda il peso attribuito all’esistenza delle Aree Protette nella scelta della località di vacanza.
Di conseguenza, si tratta di circa 27.200 presenze aggiuntive grazie all’esistenza delle Aree Protette che, moltiplicate per la spesa giornaliera stimata per vitto e alloggio (€86), corrisponderebbero a circa 2,3 milioni di euro. Oltre a questi dati bisogna tenere conto anche delle presenze di coloro che affermano di aver visitato la zona anche per il Parco. Questa quota di turisti è molto significativa ed è quantificabile in poco meno di 39.000 presenze annue, per un ammontare di spesa complessivo di circa 3,3 milioni di euro.
Si tratterebbe quindi di circa 5,6 milioni di euro di ricadute dirette riconducibili in tutto o almeno in parte all’esistenza delle Aree Protette delle Alpi Marittime.
All’interno di queste stime sono considerate solo le spese relative al soggiorno e ai pasti e non viene tenuto conto di quelle relative all’acquisto di prodotti locali e per la pratica di attività o di escursioni.
Da tenere presente sono anche le spese di coloro che effettuano le visite in giornata all’interno del Parco, le quali sono difficili da stimare in quanto le presenze giornaliere non sono registrate (si vedrà successivamente una soluzione a questo problema) e le spese sostenute sono difficili da individuare.
Sulla base di queste premesse e su quanto detto prima relativamente al moltiplicatore della spesa turistica, le ricadute economiche dovute ai flussi di visitatori portati dal Parco ammonterebbero annualmente ad oltre dieci milioni di euro.
[NOTE]
16 https://www.parcomarguareis.it/il-parco-del-marguareis
17 https://www.parcoalpimarittime.it/parco-naturale-alpi-marittime
25 Legge della Regione Piemonte del 29 giugno 2009, n.19 “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità”
61 Visintin F., Scridel D., Tomasinsig E.. Dicembre 2018. Quantificazione e monitoraggio degli effetti socio-economici e valutazione dei servizi ecosistemici.
62 Costa, Paolo (1984). La valutazione degli effetti economici del turismo in Italia, Rivista Internazionale di Scienze Economiche e Commerciali, Vol. 31., No. 7., pp. 614-626.
63 Becheri M., Maggiore G., (a cura di). Rapporto sul Turismo Italiano. XX edizone 2015/2016. Rogiosi editore.
Pietro Giraudo, Il contributo dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime all’economia locale, Tesi di laurea, Università di Siena, Anno accademico 2020-2021