In seguito si scoprirà che Türkeş militava tra le fila del movimento neo-fascista nominato Lupi Grigi

Alparslan Türkeş. Fonte: Wikipedia

In conseguenza della sconfitta subita alla fine della prima guerra mondiale, si ebbe la fondazione nel 1923 della “Repubblica Democratica di Turchia”, come risultato materiale dello sgretolamento dell’Impero Ottomano.
La nascita della nuova repubblica fu il frutto dell’impegno di una squadra di ufficiali capeggiata da Mustafa Kemal; Atatürk ne sarà il primo presidente e portavoce del Partito Repubblicano del Popolo (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP) che rimarrà partito di maggioranza sino al ’45. Al momento della sua morte, nel ’38, il presidente Atatürk fu rimpiazzato dal suo fedele primo ministro, Ismet Inönü (CHP)(1923-1938). Nonostante il tentativo di voler guidare il Paese, con saggezza e coerenza, con una politica di neutralità, si trovava ad avere a che fare con una Turchia, quella degli anni ’50, che tardava a raggiungere una situazione economica e militare stabile e indipendente. Fu allora che, anche se in disaccordo con i suoi principi politici, alla fine del secondo conflitto mondiale si trovò costretto a negoziare con gli Stati Uniti ed entrare a far parte al grande blocco anti-sovietico.
Da lì a poco la Turchia sarebbe divenuta, ufficialmente, un Paese membro della NATO, prendendo persino parte alla guerra di Corea, inviando truppe a sostegno degli alleati Stati Uniti.
Nel 1950, a causa degli insuccessi della politica economica, a Inönü successe l’opposizione rappresentata dal binomio Menderes e Bayar; quest’ultimo era già stato destituito, all’epoca, dal ruolo primo ministro, per conflitti d’idee.
Il partito democratico (DP) di Bayar rimase al governo, affiancato dal primo ministro Menderes durante i dieci anni successivi, che saranno ribattezzati l’«era multipartitica». Ad una rapida crescita economica iniziale seguì un’altrettanto rapida fase di decrescita economica che portò, a partir dalla seconda metà degli anni ’50, ad un periodo di instabilità politica e di scontento generale; un vero e proprio collasso. Questa fase si risolse con la presa del governo da parte del generale Cemal Gürsel e delle sue truppe armate: era il 27 maggio 1960 e si trattò del primo Coup d’Etat dalla fondazione delle Repubblica di Turchia.
1.3. Il Golpe del 60 e la figura di Türkeş.
Il comunicato dell’avvenuto Colpo di Stato fu trasmesso alla radio la mattina del 27 maggio del 1960 per conto de Colonnello Alparslan Türkeş; rivendicava la presa del governo da parte dei militari, con la scusa di proteggere il Paese dal pericolo della guerra civile.
Il DP di Menderes ormai da anni aveva disilluso il suo elettorato e gli scontri, negli ultimissimi mesi, dovuti al malcontento generale, avevano messo a nudo non solo le insicurezze del governo, ma anche il suo atteggiamento repressivo nei confronti dei cittadini.
Non c’era occasione in cui non si manifestassero tensioni tra i partiti, e gli attacchi si intensificavano sempre di più sia da una parte che dall’altra.
Una commissione investigativa, composta di soli membri democratici, fu istituita dal DP per un’indagine, da concludersi nel termine di tre mesi, sull’operato dell’opposizione. Quando un gruppo di giuristi e docenti universitari, si permise di giudicarla incostituzionale, furono accusati di “impegno politico” e dunque allontanati dalla carica; la notizia scatenò una rivolta popolare.
Menderes, intimorito, accelerò i lavori della commissione e quando annunciò la pubblicazione dei risultati cui erano pervenuti, la reazione fu la più prevedibile: il governo fu destituito, mentre il Presidente Bayar e il Primo Ministro Menderes furono arrestati e condannati a morte (la pena di Bayar venne poi sospesa per questioni d’età e salute).
Il Golpe fu accolto con favore dal popolo e dagli studenti nelle due principali città; i militari dichiararono che un “Comitato di unità Nazionale” (Milli Birlik Komitesi), guidato da Gürsel, avrebbe amministrato il governo.
Da subito fu nominato Presidente della Repubblica il Generale Gürsel il quale inizialmente ricoprì anche la carica di Primo Ministro, come successore di Menderes, e Ministro della Difesa: un potere assoluto superiore anche a quello detenuto da Atatürk.
Il golpe sembrava portare il Paese verso la costituzione di un regime totalitario, ma dopo l’allontanamento del Colonnello Türkeş che non celava la sua anima estremista pan-turchista1, fu approvata il 9 luglio ’61, una nuova costituzione dalle vedute più liberali con la concessione anche di nuove elezioni, a patto che la presidenza restasse in capo a Gürsel.
Inönü fu rieletto, e il DP, ricostituitosi nel “Partito della Giustizia” (Doğru Yol Partisi), non vinse le elezioni del ’61 solo per pochi voti: ciò avvenne però quattro anni dopo, nel ’65, riconfermandosi poi nel ’69.
Negli stessi anni si formarono partiti d’estrema destra, ispirati al pensiero di Türkeş, come del resto prendeva corpo una rete studentesca d’estrema sinistra, alimentata dalle dottrine repubblicane Kemaliste.
In seguito si scoprirà che Türkeş <3, oltre ad esser stato uno dei primissimi cadetti militari addestrati dagli Stati Uniti per formare il gruppo di Stay-Behind turco, detta Kontergerilla, militava tra le fila del movimento neo-fascista nominato Lupi Grigi <4 (Bozkurt o Ülkü Ocakları).
Egli tesseva relazioni con importanti figure politiche, di aperte tendenze anti-sovietiche, quali il Presidente della Repubblica dell’Azeirbajan, Elçibay, nazionalista pro-occidentale e convinto sostenitore degli ideali pan-turchi, e con il Presidente della Repubblica Armena, Ter-Petrosyan, rappresentante del Movimento Nazionale Pan-Armeno.
Fu allora, dalla adesione della Turchia all’alleanza NATO e dalla ristrutturazione degli apparati del governo che cominciò a delinearsi il Derin Devlet, figlio del tentativo americano di creare in ogni Stato membro un corpo paramilitare clandestino, con il medesimo obiettivo: creare le basi per un movimento di resistenza in caso di invasione e occupazione da parte delle forze del Patto di Varsavia.
Questi apparati para-militari furono spesso definiti come organizzazioni “Gladio”, in conseguenza della scoperta della Gladio <5 Italiana, primo riconoscimento pubblico dell’esistenza di strutture paramilitari Stay-Behynd; gran parte di queste organizzazioni fu creata durante la prima metà degli anni ‘50 ed è rimasta, per lungo tempo, uno dei segreti più gelosamente custoditi della NATO fino alla fine della Guerra Fredda.
Nel frattempo, il pensiero idealista (Atatürklkücü) di Türkeş <6, (mano e mente del colpo di stato del ’60), che in un primo momento fece da base ed ispirazione del movimento dei Bozkurt, (movimento nato per essere usato come truppa d’assalto contro i gruppi di sinistra), nel 1965 divenne la base ideologica di un vero e proprio partito politico, dichiaratamente fascista, dal programma sorprendentemente nazionalista e reazionario: il Partito d’azione nazionalista o MHP.
[NOTE]
3 Encyclopoædia Universalis,Türkes Alparslan (1917-1997), 7 maggio 2013, http://www.universalis.fr/encyclopedie/alparslan-turkes/
4 Hürriyet Newspaper, 11 aprile 1995, Turkes Jr. Faces Hard Times Ahea, 8 maggio 2013, http://arama.hurriyet.com.tr/arsivnewsmobile.aspx?id=-503120
5 Commissione Parlamentare d’Inchiesta Sul Terrorismo in Italia e Sulle Cause della Mancata Individuazione dei Responsabili delle Stragi 17 maggio 1998, Relazione sull’inchiesta condotta sulle vicende connesse all’operazione Gladio, 5 giugno 2013, http://www.senato.it/documenti/repository/relazioni/archiviostorico/commissioni/X%20LEG_TERRORISMO_DOC_RELAZ/X_%20LEG_TERRORISMO_DOC%20XXIII_51_22.4.92.pdf
6 Işık Doktrini, febbraio 2013, http://ulkuculukengellenemez.tr.gg/Dokuz-I%26%23351%3B%26%23305%3Bk.htm
Giulia Fiordelli, Dalla Konterguerilla ad Ergenekon. Evoluzioni del Derin Devlet, tra mito e realtà nella Turchia contemporanea: analogia con la stay-behind italiana, Tesi di laurea, Università Ca’ Foscari Venezia, Anno Accademico 2012-2013