Villa Palmizi e… dintorni

Un’altra fotografia di famiglia, ritrovata di recente. Su questa non ho proprio ricordi di commenti esplicativi di qualcuno dei miei cari. Va da sé che l’immagine inquadra un gruppo di bambini alla fine degli anni 1930. Forse tra di loro c’è lo zio materno, che non riesco, però, a riconoscere.

Una scuola d’infanzia dell’epoca. Un asilo, si diceva.

Villa Palmizi in Bordighera (IM), già allora un istituto privato, gestito da suore, in oggi da poco chiuso. Approssimativamente sovrastante Villa Schiva.

Un edificio che faceva parte in precedenza di Villa Moreno e dei connessi meravigliosi giardini dallo stesso nome.

Da una finestra a forma di oblò, non inquadrata nel precedente, datato scatto, Claude Monet nel suo soggiorno del 1882 nella città delle palme trasse ispirazione per alcune sue splendide opere.

Gli esercizi ginnici di quei pupetti, tuttavia, mi riportano alla memoria anche taluni dei tanti nefasti della dittatura. Mia madre solo una volta si lasciò andare ad accennare all’abbigliamento che doveva indossare per i lugubri sabati fascisti. In seguito mi sono sempre dimenticato di chiederle di approfondire. Dalla nonna, nella sua casa di ragazza, da bambino rinvenivo ancora libri scolastici (in seguito persi) del tempo, imbevuti di quella spregevole religione pagana, intonata dai seguaci del cosiddetto duce. Qualcosa in più sulle obbligatorie attività di premilitare raccontava mio padre.

La mia, una curiosità di ordine storico e morale, soprattutto.

Fonte: Giulio Rigotti
Fonte: Giulio Rigotti

Qualche altra immagine di quei tempi, sempre in rapporto a Bordighera, invero, ce l’ho.

Riflessioni che mi sono state dettate dal ritrovarmi pochi giorni fa la fotografia sapientemente restaurata da Alfredo Moreschi. Gliel’avevo mandata per mero scrupolo, caso mai potesse interessargli per il suo grande, documentato archivio. E ieri sono passato da Sanremo per ringraziarlo di persona…