La Margunaira a Ventimiglia (IM)

Ricevevo qualche anno fa da un vecchio amico di famiglia la seguente email, con acclusa la citata cartolina:
Ciao Adriano,
ti allego una cartolina della Margunaira “d’ina vota”. Confrontala con quanto vedi ora alla Marina San Giuseppe e fatti un’idea di come era bella allora e quanto brutta sia diventata oggi.
Mia nonna …, alla Marina, c’è nata e vissuta per 96 anni, Mia madre, anche lei c’è vissuta per 85 anni, io ci sono nato e me ne sono andato, con rimpianto, quando ho messo su famiglia, però il mio cuore è sempre laggiù. Ho abitato per circa 20 anni vicinissimo alla Margunaira, su di lei ho imparato a tuffarmi  e vederla ora racchiusa tra scogli e sabbia, me vegne u magun!…
Questa fotografia risale al periodo di quello sfogo: metteva in grado, penso, di lasciare immaginare, a chi non conoscesse il luogo, come già allora una spiaggia di risulta avesse “interrato” la storica “prìa” o scoglio della Margunaira.
Quest’altra è datata estate 2018: consente, credo, di percepire l’avanzamento dei lavori.
Queste altre cartoline, di circa cento anni fa, oltre a offrire uno scorcio ragguardevole della città di confine all’epoca (ad esempio si può notare la vecchia foce del fiume Roia, allora ben più spostata a levante) e, in particolare, della zona in questione, fissano nella memoria specifici geomorfologici ormai scomparsi.
Dello Scoglio Alto, agglomerato di sassi ed arena solidificatosi in epoca quaternaria sotto forma di pilastro, ho già accennato in altra occasione. Nel 1932 una mareggiata distrusse, poi, in quel raggio la Pietra Naviglia, della stessa consistenza del primo, la cui forma ellittica rimandava figurativamente all’idea di una carena di nave.
Una zona caratteristica, non solo per via di quegli ammassi, che risulta adesso profondamente cambiata, ma non solo sotto l’azione della natura.
Adriano Maini