[…] Il dibattito politico che anima spiriti e piazze del Ponente ligure nel 1914 vede la guida indiscussa di un partito socialista capace di permeare modalità e tempi del dissidio. Nonostante alcune tensioni interne pronti a deflagrare, sono infatti gli esponenti del socialismo lo cale a monopolizzare l’evoluzione della protesta, dalla guerra di Libia al caso Masetti, dal sostegno delle vittime politiche della Settimana rossa alla propaganda per la neutralità italiana e, dopo il 1915, contro la strage del conflitto mondiale.
È bene tuttavia contestualizzare la realtà entro la quale si muovono i sovversivi in oggetto: quella che per appartenenza geografica definiamo qui popolazione dell’imperiese, di fatto non esisteva in questi termini.
La città di Imperia nasce infatti soltanto nel 1923 dall’aggregazione di Porto Maurizio ed Oneglia, insieme con altri nove comuni limitrofi.
Nel 1914, pertanto, le due città sono divise dal punto di vista amministrativo, ma soprattutto sono separate da tradizioni comunali ed ideologiche assai diverse tra loro.
Le loro relazioni sono segnatamente conflittuali a partire dal 1576 quando Oneglia, feudo della famiglia genovese dei Doria, viene alienata in favore dei Savoia, andando così a costituire un’enclave sabauda nel bel mezzo dei possedimenti della Repubblica di Genova e, naturalmente, accanto a Porto Maurizio.
Da quel momento le due sono pertanto separate da un vero e proprio confine statale che contribuirà a proiettare su di esse i mutamenti storici in maniera ambivalente.
È questo il caso, per esempio, della Rivoluzione francese, che vede contrapposti una Porto Maurizio repubblicana e filo rivoluzionaria con un’Oneglia monarchica e conservatrice.
L’invasione napoleonica e la successiva Restaurazione, spostano più volte gli equilibri di potere tra le due, ed occorre attendere il clima risorgimentale per assistere ad una prima reale convergenza di interessi unionisti. Tuttavia, la cessione di Nizza conseguente gli accordi di Plombières e l’inaspettata scelta di Porto Maurizio come nuovo capoluogo di provincia a discapito della civitas fidelissima Oneglia inaspriscono un’altra volta i toni del dialogo politico.
La crescente influenza della vicina Sanremo e il rischio di perdere il ruolo di riferimento nel contesto della riviera ponentina, riaccendono gli animi di coloro che vedono la fusione come un’opportunità; tali umori raggiungono il proprio acme in occasione delle elezioni comunali del 1907, che si tengono contemporaneamente nelle due città e che vedono trionfare due sindaci socialisti.
Il 10 gennaio del 1908 i rispettivi consigli municipali approvano l’unione, anche se resistenze a livello provinciale prima e parlamentare poi non permettono infine la realizzazione del progetto, almeno fino al 1923 anno della fondazione di Imperia.
Apprezzabili sono altresì le differenze a livello sociale ed economico, soprattutto a partire dal terremoto del 1887, che innesca una rapida ma disomogenea ricostruzione.
In particolare è Oneglia ad accelerare impetuosamente, protagonista di un affatto trascurabile sviluppo industriale contraddistinto dalla nascita di oleifici, ferriere e numerose altre imprese.
Insieme all’industria si sviluppano per numero e autocoscienza le masse operaie, anche grazie all’influenza dei detenuti politici del vasto penitenziario di Oneglia.
È proprio tra i reclusi che prestano servizio di manodopera all’interno del carcere-fabbrica che a partire dalla seconda metà dell’Ottocento si forma un’embrionale coscienza di classe, favorita peraltro dalla presenza di alcuni sovversivi, anarchici in articolare.
Altro fattore che contribuisce alla genesi di un nucleo rivoluzionario in zona è l’emigrazione a Porto Maurizio di diversi attivisti del centro Italia, i quali stabiliscono presto contatti con la vicina Provenza e con i fuoriusciti là dimoranti.
Nel periodo che va dal 1880 al 1890 sono proprio i militanti forestieri a fungere da enzimi per la crescita dell’associazionismo democratico imperiese.
La nascita del Partito socialista dei lavoratori italiani e la conseguente formazione di un Circolo socialista ad Oneglia datata ottobre 1892 darà impulso decisivo alla creazione di una base politica solida ed attraente.
All’interno del Circolo, intitolato al noto romanziere onegliese Edmondo De Amicis, si forma la futura classe dirigente del partito socialista imperiese da Ennio Gandolfo a Giacinto Menotti Serrati: saranno loro ad implementare l’organizzazione socialista locale facendo leva soprattutto sugli strati operai della popolazione urbana.
In particolare Serrati – all’anagrafe Giacinto Menotti Bartolomeo – è destinato ad una carriera politica significativa e di caratura internazionale. […]
Graziano Mamone, Guerra alla Grande Guerra. La galassia dissidente tra Basso Piemonte, Liguria di Ponente e Provenza. 1914-1918, Fusta, Saluzzo, 2016