Incontri…

Proprio ieri, cercando di avvicinarmi a quella che mi sembra – da documenti che ho letto – la Cappella della Madonna della Neve, soprastante Strada San Sinforian di San Biagio della Cima (IM), mi sono ritrovato a fare manovra con l’auto – non volendo cimentarmi in una retromarcia in più curve su di una discesa a picco – nel cortiletto o spiazzo di accesso ad una bella villetta: una donna gentile, affacciatasi da un terrazzino, ben lungi dal protestare per la mia intrusione, procedeva, ancorché ignara dell’esistenza di una vicina chiesetta, a chiacchierare amabilmente con me.

L’episodio mi ha fatto sentire alquanto indennizzato del fatto che, spesso, procedendo a fare fotografie in spazi e strade pubblici, mi sono sentito, per diversi motivi attinenti allarmismi vari, riprendere da persone più o meno direttamente interessate: non é detto che con un prossimo trafiletto non possa puntualizzare meglio inconvenienti di questo tipo.

E dire che mi ero avventurato su quell’erta, ancorché contrassegnata dall’immancabile cartello di proprietà privata, perché di recente qualcuno mi aveva sostenuto che quell’avviso era rimasto solo pro-forma!

Devo aggiungere che non ho trovato l’accesso migliore alla meta dei miei desideri? Che, se é lei, mi sono limitato ad ammirare come evidenziato nella soprastante immagine.

Si é trattato dell’ultimo incontro di una mia serie fortunata, di cui cerco di presentare qualche altro esempio.

Sempre in territorio di San Biagio della Cima, ma sulle colline che guardano di più sulla Val Nervia, proprio qualche giorno prima ero stato dissuaso da un’altra gentile signora, che ho interpellato mentre stava attendendo al suo vigneto, dal continuare il mio viaggio su di una perpendicolare e strettissima strada di campagna.

E, se qualche mese fa sono potuto ritornare da Mortola Inferiore, Frazione di Ventimiglia (IM), con un discreto bagaglio di scatti relativi ai Giardini e a Villa Hanbury, devo ringraziare un turista francese che, spontaneamente, mi metteva disposizione la terrazza dell’appartamento da lui affittato.

Qualche centinaio di metri prima di questo punto panoramico, che mostra zone di Soldano (IM) e, più lontane, di Perinaldo, ma ancora oltre, comunque in Vallebona, sempre in collina, ho incontrato e discusso simpaticamente con persona a me prima ignota, che conosceva lo zio materno. Se non avesse avuto da finire di curare il giardino non so quante altre spiegazioni di ordine botanico e topografico mi avrebbe dato ancora!

Sempre in altura, più relativa, trattandosi di Bordighera, qui intorno, da qualche parte, sono riuscito ad affabulare con chi, appena presentatici, ricordava con stima anche il nonno materno, pur deceduto da diversi decenni.

A Massabò di Perinaldo risultava perno di una nuova conoscenza il figlio del mio interlocutore, il quale, a sua volta, risultava amico di mio zio materno.

In più, visitare, bene, pure nell’interno, quello che era stato un frantoio. Anche se, discorrendo, meglio, ascoltando le prolungate spiegazioni del mio anfitrione, che già pensava a quantomeno cosa offrirmi da bere, non mi riusciva di ottimizzare la mia già scarsa tecnica fotografica.

Incontri, coincidenze, colloqui, appunto!