I nomi degli ex-calciatori Raoul Chaisaz e Laurent Robuschi compaiono in un opuscolo di un’associazione parrocchiale di Nizza

Uno scorcio di Nizza, visto dalla città vecchia

Oltre ad essermi sentito direttamente coinvolto dal tema dell’emigrazione sono anche appassionato di sport. Lo sport di una volta poi rievoca, in me che non l’ho mai visto, imprese eroiche, tappe ciclistiche di 400 km, campioni come Coppi, Bartali, Binda e Nuvolari. Ricostruire le loro carriere è come gongolarmi in un mondo più bello, lontano e che non tornerà più. Le avventure di ciclisti emigrati a Nizza, come Camellini o Lauredi, per esempio, rappresentano inoltre ai miei occhi la storia di ex panettieri o idraulici che, col loro impegno, riescono a ritagliarsi un nome e un prestigio nella nuova società in cui vivono. Le loro storie non sono più solamente quelle di due immigrati che lasciano il proprio paese per sfuggire dalla miseria, storie uguali a quelle di tanti milioni di italiani che seguono lo stesso destino. Sono le storie di due persone che, trasformando il proprio hobby in lavoro, riescono a dimostrare di essere uomini seri, non più soltanto dei ritaliens o dei macaronis, non più individui il cui nome è legato a tanti stereotipi, ma due persone con le loro vicende e la loro personalità, slegata da quella di tutti gli altri.
[…] Come abbiamo visto nel paragrafo ‘La Semeuse e le sue fonti di finanziamento’, la voce di spesa più cospicua è sicuramente lo sport. Non è dunque difficile trovarne testimonianza all’interno degli archivi. Lo sport è stato, per le associazioni parrocchiali, il mezzo più diretto per attirare i ragazzi, e dunque procurare consenso.
Il calcio è in stato assoluto l’attività più praticata. Se si trovano anni, tra il ’45 e il ’60, in cui si eclissano alcuni sport, come il basket, le bocce o il ping-pong, così non è per il “football”, che sarà anche l’unico sport ad essere ancora praticato dall’associazione negli anni ’60.
Durante la guerra è molto difficile trovare testimonianze a proposito di qualsiasi pratica sportiva: i documenti vertono quasi tutti sull’acquisto di generi alimentari. Si ricomincia piano piano, nel ’46, a trovare scontrini relativi ad articoli sportivi. A inizio anno viene acquistato, per trentasei franchi, un pallone da basket <195, mentre il 6 gennaio 1946, come già visto, la FFF infligge un’ammenda di venticinque franchi alla Semeuse <196. I campionati dunque sono ricominciati. La Semeuse partecipa a quelli organizzati dalla FSF nel dipartimento delle Alpi Marittime.
Calcio
Per quanto riguarda questo sport la Semeuse, nel dopoguerra, decide di fare le cose in grande. Tra gli allenatori si trova il nome di Raoul Chaisaz, ex portiere della nazionale francese. Del 1953-’54 abbiamo l’elenco completo dei ragazzi che fanno parte delle varie squadre, divise in sei categorie: minimes, benjamins, seniors, juniors e cadets. In totale i ragazzi sono 105. Non male.
Alcuni di questi si trovano iscritti ad altri sport o ad altre attività della parrocchia, per esempio: Paul Nucera, abitante in place Vieille 3, nel 1953-’54 era iscritto alla categoria “minimes” di calcio e, l’anno successivo, alla sezione ginnastica. Nella stessa situazione di Nucera si trova: Anastasi Gilbert, residente in rue Droite 20. Nella stessa annata abbiamo anche sei calciatori-ginnasti: Croizet Fraçis, Marsala Jean, Meola Antoine, Magagnosco Hubert, Repole Michel, Salgi Michel.
Per quanto riguarda i campionati in cui erano inserite queste squadre ne abbiamo notizie dai ‘Procès verbaux’ <197 della FSF, sezione Alpi Marittime. Le squadre iscritte erano ovviamente quelle della regione, come si intuisce dai nomi: Stan Nice, Esperance Niçoise, Frères Monaco, S. Rocheville, Stan Cannes, Fénelon Grasse e così via. Che alla Semeuse il calcio avesse successo e che fosse un forte mezzo di richiamo per i giovani lo testimoniano due fatti: il primo è che spesso la società poteva permettersi di schierare due formazioni per categoria, la Semeuse I e la Semeuse II, come ci attesta il Procés verbal del 21 dicembre ’59. Nella categoria “benjamins” ci sono infatti due squadre. Il secondo aspetto è la presenza di due professionisti all’interno dell’associazione, che sono una diretta testimonianza dello sforzo e delle energie profuse dalla Semeuse in questo settore. I due piccoli campioni in questione sono Raoul Chaisaz e Laurent Robuschi.
Raoul Chaisaz
Nell’anno ’53-’54 Chaisaz compare tra gli allenatori del settore giovanile della Semeuse. Nato nel 1908 ebbe il suo momento di maggior successo nel 1932 quando, portiere dello Stade Français, associazione sportiva che oggi non pratica più il calcio, giocò due partite nella nazionale francese. La prima si giocò il 9 giugno 1932 tra Bulgaria e Fancia a Sofia, davanti a 6.000 spettatori. Quest’amichevole finì 5-3 per la Francia. Chaisaz entrò al 62° minuto per sostituire André Tassin. Stessa staffetta si ripetè il 5 giugno 1932, a Belgrado, quando la Francia incontrò la Yugoslavia davanti a 10.000 spettatori. Questa volta vinse la selezione slava, 2-1. Chaisaz, negli anni ’50, lo ritroviamo come allenatore della Semeuse e residente a Nizza in rue Bonaparte. Sicuramente l’associazione traeva lustro e prestigio dalla presenza di un ex nazionale, tanto che, quando si legge l’opuscolo ‘La Semeuse-une association fondée en 1904’, la
presenza di questo ex portiere viene riportata come uno dei fatti più salienti nella storia dell’associazione.
Laurent Robuschi
Laurent Robuschi è sicuramente l’altro grande orgoglio di questo gruppo sportivo parrocchiale. Infatti l’associazione cattolica può vantarsi di averlo cresciuto nelle proprie squadre giovanili, a riprova della professionalità della società in questo settore. Nato a Nizza il 5 novembre 1931, di indiscutibili origini italiane, Robuschi giocò ala sinistra e fu professionista dal 1959 al ’68. Per quanto riguarda la sua carriera in club privati esordì nel 1959 nel Bordeaux, in cui segnò venti gol nella stagione ’59-’60, 13 in quella ’62-’63, 12 nel ’63-’64, 18 nel ’65-’66 e 11 nel ’66-’67. Giocò infine la sua ultima stagione da professionista nel Marsiglia nel 1967-’68. Per quanto riguarda la nazionale fu convocato cinque volte, toccando l’apice della sua carriera con la partecipazione ai mondiali di Inghilterra ’66. Questo l’elenco delle partite da lui giocate con la maglia dei blues: il 5 maggio 1962 a Firenze: Italia-Francia 2-1, 35.000 spettatori; il 3 ottobre 1962 a Sheffield: Inghilterra-Francia 0-1, 35.380 spettatori; il 24 ottobre 1962 a Stuttgart: Germania-Francia 2-1, 75.000 spettatori; il 29 giugno 1963 a Sofia: Bulgaria-Francia 1-0, 50.000 spettatori; il 26 novembre 1966 a Lussemburgo: Lussemburgo-Francia 0-3. In nessuna di queste partite Robuschi andò a rete.
Dopo la Semeuse i suoi club sono stati: l’A.S. Barla-Saluzzo, l’A.S.P.T.T. de Nice, l’A.S. Monaco, l’A.S. Cannes, il Bordeaux per otto anni e infine l’Olympique Marsiglia. Negli archivi della Semeuse, in ‘Patro 1956’ si trovano vari articoli sulla carriera di questo campione. Uno in particolare segue la sua avventura ai mondiali di Inghilterra, mentre un altro saluta il suo ritorno in Costa Azzurra, nel 1968, dove giocherà con l’F.C. Antibes, ormai però fuori dal mondo del calcio professionista. Il nome di Laurent Robuschi compare anch’esso nell’opuscolo ‘La Semeuse. Une association fonde en 1904’ a motivo di orgoglio e prestigio dell’associazione.
A parte il caso tutto particolare di Robuschi, di calciatori figli d’immigrati dovevano essercene molti alla Semeuse, almeno a giudicare dai cognomi degli iscritti nell’anno ’53-’54. Questo è, per esempio, l’elenco dei giocatori inseriti nella categoria “minimes” <198: Ausello, Bianchini, Borriglione, Borsetti, Brun, Bruzelin, Chiassone, Giacoletto, Giannini, Goldberg, Granella, Heslo, Juillard, Laiolo, Mari, Negre, Negre, Negro, Pedrazzi, Peirano, Petriccioli, Pisapia, Prato, Queri, Repole, Soulanet, Viale. Quasi tutti cognomi italiani.
[NOTE]
195 A. S., Patro 1939-’56, documento del 2 gennaio 1946.
196 A. S., Patro 1939-’56.
197 A. S., Archives patro ‘57-‘58-‘59-’60.
198 A. S., Correspondance, documenti du n° 72 au n° 92. Vedi documento numero 83.
Alessandro Dall’Aglio, Emigrazione italiana e sport a Nizza nel secondo dopoguerra (1945-1960), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Parma, Anno Accademico 2002/2003