Gian Antonio

Gian Antonio Porcheddu, Paesaggio, 1944 – olio su compensato – Fonte: Comune di Bordighera
Gian Antonio Porcheddu, Composizione, 1950 – olio su tela – Fonte: Comune di Bordighera
Gian Antonio Porcheddu, Alienazione, 1971 – compensato Cm. 59,6 x 78,7 – Fonte: Civiero Art Gallery
Gian Antonio Porcheddu, Figure, 1972  – Fonte: Comune di Bordighera
Gian Antonio Porcheddu, Ballet, 1972 – inchiostri su carta – Fonte: Comune di Bordighera
Gian Antonio Porcheddu, Strutturale, 1972, tecnica mista su compensato – Fonte: Comune di Bordighera

Mi ha interessato quella organizzata nelle Cinque Bettole di Bordighera vecchia, un paesello di pietra e archi e che nasce sul primo balzo della collina, un paese sonoro di canti e di luci, un paese di gioia e di tristezza, un paese di pescatori, un paese di amore e di povertà. Così fu che per iniziativa dell’artista Giuseppe Balbo (…) i pittori esposero in queste cinque osterie un centinaio di opere.
Sono nomi noti ed ignoti, ma indubbiamente c’è del talento, dal romano Camarca, al torinese Polastri, al bordigotto Gian Antonio Porcheddu: e ci fu un premio intitolato Pittori della Domenica, che raccolse i lavori di molti pittori giovani e anziani, da Allavena a Barberis, dalla Impedovo a Raimondo, a tanti altri, tra i quali i primi premiati furono Joffrè Truzzi e Enzo Maiolino che svolgono la loro arte con un vivo senso della realtà superando le varie accademie moderniste e ottocentesche. E ci fu festa nel paese vecchio, pieno di gente, venuta da tutta la costa, e si ballò in piazza liberamente, senza gonfiori gerarchici.
Guido Seborga, Riviera di Ponente, Il Lavoro Nuovo, 19 agosto 1951

Dopo solo un mese dalla conclusione della Mostra dei Pittori Americani Giuseppe Balbo concentra la sua attività nel preparare la nuova edizione delle 5 Bettole.
All’interno di questa manifestazione nasce un Premio Letterario per un racconto, aperto a tutti gli scrittori italiani, che vede riuniti in giuria Jean Cocteau, Bonaventura Tecchi, Renzo Laurano, Italo Calvino, Guido Seborga, Antonio Rubino, Gianantonio Porcheddu e Balbo, segretario del Premio.
I pittori espositori nelle varie sezioni sono invitati ad illustrare in dieci giorni il racconto dichiarato vincitore con un’opera, che concorrerà al Premio 5 Bettole 1952.
L’interesse della stampa nazionale, già stimolato dalla Mostra dei Pittori Americani, cresce e trasforma questa edizione in un vero e proprio evento culturale.
Redazione, Il Premio 5 Bettole 1952, Giuseppe Balbo

A sinistra, Gian Antonio Porcheddu; al centro, Giuseppe Balbo; a destra, Jean Cocteau – Fonte: Gian Antonio Porcheddu
Gian Antonio Porcheddu – Fonte: Gian Antonio Porcheddu

Bordighera, grazie alla II^ Mostra Internazionale di Pittura Americana, organizzata da Balbo, Shaw, Guerin e Gianantonio Porcheddu con l’appoggio di Angelo Giribaldi Laurenti, presidente dell’Azienda Autonoma del Turismo, ha il privilegio di ammirare in anteprima la New American Painting, al pari di importanti istituzioni come la Biennale di Venezia. Numerosi giornali dell’epoca riservano all’avvenimento ampio spazio, assicurando alla cittadina ligure un importante ritorno d’immagine.
[…] Nella sala dedicata alla collezione della mecenate americana sono esposte opere di Jackson Pollock, Robert Motherwell, Clyfford Still, William Baziotes, Mark Rothko. Sono rappresentati anche altri esponenti, meno noti, dell’espressionismo astratto che con Pollock hanno formato il gruppo degli Irascibili della Scuola di New York, movimento che ha liberato l’arte americana dalla sudditanza verso quella europea.
Redazione, 1953, Peggy Guggenheim e Jean Cocteau a Bordighera per la Seconda Mostra di pittura americana, , Giuseppe Balbo

Gianantonio Porcheddu nasce a Bordighera il 4 gennaio 1920. Autodidatta, disegna e dipinge sin dall’infanzia. All’Università di Torino, si laurea in Legge (1942) e in Scienze Politiche e Sociali (1947). Numerosi viaggi all’estero (Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, Svizzera, Belgio).
Mostre personali a Milano: 1945, Galleria Ciliberti; 1947, Galleria Borgonuovo. Espone a «La Fondation d’Art de la Napoule » (1955). Nel 1957 partecipa a « Contemporary Prints from Italy », Sponsor: Memorial Union, Oregon State College, Corvallis, Oregon, attraverso tutti gli Stati Uniti.
Nel 1958 è invitato da Lionello Venturi, per la Rome-New York Art Foundation, alla «New Trends in Italian Art», Roma.
Espone a Genova e a Mainz per la «Vereinigung Bildender Kunstler und V. Zentrum Mainz».
E’ l’unico italiano invitato alla «Kunstaustellung Donaueschingen 1960». Fra il 1960 e il 1969 partecipa a importanti rassegne collettive in Italia e all’estero. Febbraio – Marzo 1693, Kòln, personale all’Istituto Italiano di Cultura (successivamente in altre città tedesche).
Aprile 1963, Milano, Palazzo della Permanente.
Nel 1970, personali a Venezia e a Monte Carlo.
Nell’estate 1972, ultima personale a Bordighera (Grand Hotel del Mare).
Muore a Bordighera il 10 gennaio 1973.
Redazione, Gianantonio Porcheddu, Civiero Art Gallery

Fonte: Facebook/Gian Antonio Porcheddu

[…] Guido Seborga partirà.
A Bordighera, dopo averlo incontrato in Corso Italia o sulla passeggiata a mare, l’accompagnavo a casa, dove mi accoglieva a volte in giardino, a volte in salotto. Mi parla di Parigi di Berlino.
“Devi leggere questi versi di Lautreamont”, mi consiglia.
Ricorda Savinio, il fratello di De Chirico, Gris che aveva inventato il cubismo ispirandosi al blocco di case di Sasso, Picasso. Mi legge sue poesie, mi regala dei disegni.
I miei incontri con lui avvengono anche al bar Giglio e quasi sempre con il mio maestro Giuseppe Balbo.
Guido entra, si ferma poco, il tempo di salutarci, dire due parole e poi, con la stessa sveltezza, uscire. La baronessa Tilla Flugge e il pittore Gian Antonio Porcheddu a volte sono con noi.
Guido Seborga e Gian Antonio sono cugini, ma non c’è stima tra di loro e non lo nascondono.
Sono i tempi della “Buca” e Seborga inizia a dipingere. I colori dei suoi quadri sono intensi: rossi, blu, gialli, turchesi. La sintesi che adopera nelle sue poesie la impiega anche nelle composizioni pittoriche.
1. continua
Sergio Biancheri (Ciacio), Il sogno nel sogno. La lunga amicizia con Guido Seborga
Redazione, Guido Hess detto “Seborga”, Paize Autu, Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”, Anno 2, n. 10, ottobre 2009

Più di 500 persone si sono recate ieri alla Chiesa Anglicana (tra le 16.00 e le 20.00; alla chiusura c’erano ancora numerose persone che guardavano le opere), nel giorno dell’inaugurazione della Mostra dedicata all’artista bordigotto Gian Antonio Porcheddu, organizzata dal Comune di Bordighera e curata personalmente dal Delegato alla Cultura Marco Farotto. Circa 300 sono stati i presenti nella sola ora dell’inaugurazione, per ricordare l’artista tragicamente scomparso. “Quando ho cominciato a vedere i posti a sedere esauriti, commenta il curatore Marco Farotto, mi sono commosso. Sapevo che Gian Antonio era amato in Città, ma non mi sarei mai aspettato così tanti partecipanti. Ringrazio per la partecipazione il Sindaco Vittorio Ingenito, Daniele Audetto, grande amico di Gian Antonio, e Axel Vignotto per aver presentato l’evento” […]
C.S., Bordighera: più di 500 persone all’inaugurazione della mostra dedicata all’artista bordigotto Gian Antonio Porcheddu, imperia.News.it, 14 aprile 2019