E i BBS?

Luca Giovannetti ha da poco creato su Facebook il guppo “Internet in Riviera”. Tra le prime righe che pubblica pesco le seguenti:  “AAA CERCHIAMO gli internettiani della prima ora in RIVIERA, quelli che si collegavano con il modem 14.4, che scrivevano nei guestbook, che usavano Netscape e Trumpet WinSock, che si collegavano a Ftp.funet.fi, che scaricavano file importanti con l’FTPBATCH, quelli che… insomma gli EROI visionari che hanno vissuto la partenza di internet…“.

Non sono mai stato uno smanettone, ma in qualche modo ho partecipato a quelle lontane avventure. Mi interessavano, come mi interessano tuttora, i contenuti. Forse, meglio dire comunicare. Ieri in senso professionale, da qualche anno a questa parte, ormai pensionato, più o meno come blogger e modesto fotoamatore.

Certo che di “pasticci” ne ho combinati prima (ma anche dopo, come cercherò di aggiungere) di quel fatidico 1996. Per lo meno risale alla tarda primavera di quell’anno la fotografia che appare qui sopra, dove da sinistra si possono vedere Luca Giovannetti, che mi fornì a suo tempo una copia di detto scatto, il sottoscritto e Carlo Venditto, ritratti nello stand preso in comune all’unica edizione di Ventimiglia Expo, che ebbe luogo – non a caso, per quanto segue! – proprio a due passi dalla sede della loro neonata azienda. Quando l’internet provider aperto proprio da Luca e dai suoi soci (ai già citati sono da aggiungere Luca Lombardo e Riccardo Lora) in Roverino di Ventimiglia (IM) consentì finalmente a molti utenti (ad esempio, a noi che avevamo sede a Sanremo, dunque, nello stesso distretto) un notevole abbattimento dei costi dei collegamenti telefonici. In effetti, ancora pochi mesi prima di quella data in Riviera, a diversità di altre zone privilegiate del Paese, vigevano solo cose come telnet, ping, finger ed altre ancora, che ho fatto cadere nel dimenticatoio. E le telefonate di accesso andavano fatte, nel nostro caso, addirittura a Roma.

Facile sostenere adesso che il Web è molto importante per le imprese. In quei tempi pionieristici si cavavano pochi ragni dai buchi. Soprattutto in relazione alle microimprese, che erano quelle che io seguivo. Vennero, in rapporto ad istituzioni mirate, alcuni successi di nicchia. Ma non è questo l’aspetto che voglio affrontare. Inseguo, come faccio spesso, ricordi leggermente autoironici. Per me – per fortuna assecondato o tollerato in “sede” – era prioritario sperimentare.

Nell’andare avanti con il discorso trascurai, però, altri pionieri nella creazione di contenuti edi prestazioni innovative, quali Angelo Pallanca e Valeria Sinnati.

Aggiungo che ancor prima di tentativi di esplorazione, anche azzardati, ne feci diversi. Come per i BBS (Bulletin Board System), cui per gusto di esplorazione accedevo, cagionando discreti costi di telefono, anche dopo il rammentato congruo arrivo del Web in Riviera. BBS che in sparuto numero ancora un po’ resistono, mi pare; qualcuno anche approdato sul Web. BBS che in verità non mi (ci) servirono mai allo scopo. Ad un certo punto Flavio Palermo, all’epoca molto appassionato di queste cose, ne realizzò uno, perfettamente funzionante, in un computer della sua ditta. Sarebbe stata una buona occasione, economica per le telefonate, per dialogare con artigiani e commercianti. I problemi di lavoro – se rammento bene – di Flavio, fatti salvi alcuni simpatici contatti di carattere privato, fecero tramontare sul nascere il tentativo. E così molto spesso quando ci rivediamo ci rimpalliamo quell’azzardo con un allegro sorriso ed un pizzico di reciproco sfottimento. Un sistema telematico similare, dotato di specifico software, venne messo in piedi da “professionisti” di Nizza per una collaborazione transfrontaliera, che non decollò mai, non tanto per carenze del programma (che non era stato certo regalato!), quanto per la scarsa adesione di adepti.

In Francia andava da tempo alla grande il Minitel, servizio telematico di videotex, come recita Wikipedia, la quale, se si vuole, è da consultare anche per sapere qualcosa di più sui BBS. Quel Minitel che talvolta ammiravo in sedi in Costa Azzurra di nostri corrispondenti, anzi, che in certi casi fornì informazioni utili, tramite quelle persone, anche a noi. Perché funzionava, sia come sistema sia come contenuti, bene. Scoprii che in Italia esisteva, similare, il Videotel, ad un certo punto accessibile non solo con specifico apparecchio, come per il Minitel francese, ma anche attraverso computer. Ben coadiuvato come al solito da Alfredo in Associazione, sperimentai tutto, ma i risultati furono disastrosi sotto ogni profilo.

Tutto facile oggi con il Web, per non dire con le sole app…

Una risposta a “E i BBS?”

  1. Visto che simpaticamente mi si nomina nell’ambito di queste esperienze Neanderthaliane di comunicazione vi estendo una mia preoccupazione sull’attuale dilagamento comunicativo ed iconico: l’umanità non è mai stata così universalmente connessa, ma è ancora in grado di connettere in modo decente?

    Alfredo Moreschi

I commenti sono chiusi.