Divagazioni su Collasgarba

Ho già scritto che mio padre, i nonni e gli zii abitarono da metà 1932 al 1940 sulla collina di Collasgarba in zona Nervia di Ventimiglia (IM). Più precisamente, che il nonno in quel periodo lavorò lassù. Mio padre, prossimo ad essere imbarcato sulla Regia Marina, era, in effetti, poco dopo lo scoppio della guerra in Alto Adige a fare il cameriere. Lo zio, destinato, purtroppo a morire in Russia, venne subito richiamato. L’altro zio, più giovane, non ancora precettato, lavorara come panettiere.

Forse, sto divagando.

Archivio: Ezio Corte di Perinaldo (IM)

Il punto é che a Collasgarba c’era – come ho già anticipato – una grande azienda agricola, il cui sviluppo venne bloccato dalle traversie e dalle rovine del conflitto. Riproduco qui sopra la copertina di un numero della rivista specializzata, che veniva pubblicata da quella ditta.

A seconda delle versioni sentite in famiglia, il nonno, aiutato talora nei primi tempi dai figli più piccoli, si occupava di diverse cose, ma soprattutto accudiva diverse mucche, importanti per ricavarne letame, ottimo concime per le piante.

Ci sono tanti aneddotti, relativi a quegli anni, di cui potrò riferire altre volte.

Aspettavo di ritrovare e sapere di più su quella bella azienda. Ma devo ancora aspettare.

Nel frattempo mi sono imbattuto nella storia.

Archivio: Ezio Corte di Perinaldo (IM)

Ecco la Torre Orengo di Collasgarba nel 1914, poco prima che venisse inglobata dalla villa padronale dei signori cui sin qui ho fatto riferimento.

Archivio: Alessandra Maini di Ventimiglia (IM)

Pinnacolo che si intravvede anche in alto a destra in questa immagine, fornitami da mia cugina.

Ma questo, pur affascinante la parte sua, é un altro discorso.