Alfredo

Alfredo continua a stupirmi. Meditavo, invero, da tempo di parlare di lui, meglio, di tornare a parlare di lui.

Se non era per lui, ad esempio, non avrei mai pensato di recarmi, come avvenuto due giorni fa, sulla collina delle Maule (o Maure) a Camporosso (IM). Là dove si gode di una vista magnifica a 360 gradi. E dove la natura riesce ancora, nonostante tutto, a fare vivere alcuni suoi tesori, come la stipa di questa fotografia.

Dovevo accompagnarlo a vedere un bel giardino privato della zona. Prima Alfredo, vero intenditore appassionato di botanica, voleva, però, recarsi su quell’altura per verificare la sussistenza di un fiore raro e particolare. Senonché, mi è venuto in mente che sarebbe stato atto di cortesia fare partecipare all’escursione anche S., già mia compagna di scuola alle elementari, proprietaria del giardino, destinazione finale della giornata. Così è stato.

Per continuare a delineare la figura di Alfredo mi viene utile, dopo la sopra accennata esperienza, strumentalizzare spudoratamente in modo diretto, anche perché non sono molto competente in materia (ma non al punto come più avanti viene scritto!), la penna di S., che nel frattempo con il suo abituale estro ha relazionato sulla nostra gita a signore sue amiche, che condividono i suoi medesimi interessi:

… giornata naturalistica in località San Giacomo frazione di Camporosso… Salendo in auto il Moreschi nominava tutte le piante che avrei dovuto in seguito tornare a guardare… Dovevamo raggiungere una zona di puddinghe, dove dieci anni fa un endemismo unico albergava su quelle cime a volo su Ventimiglia… Finalmente uno spiazzo e lì si usciva alla ricerca della pianta a fioritura gialla di cui non si ricordava sul momento il nome… Ho fatto la conoscenza di incredibili creature mai notate… un piccolo lotus con le foglie variegate… Una stipa di una bellezza e leggerezza mai vista… Puddinga uguale agglomerato di rocce marine. Roba da deserto… Piante nanizzate dalla siccità: altro che jardins sans arrosage!… Ripartiamo per raggiungere altra cresta a est… tra cinghiali a quattro e due zampe, che avevano interrato tubi e tombini, la misteriosa pianta era scomparsa [nel frattempo che io abbozzavo queste note Moreschi svelava, tuttavia, con email a S. l’arcano: la pianta non rinvenuta è la Sideritis syriaca; e Alfredo aggiungeva che potrebbe essere scomparsa per cause naturali anche se erano vent’anni che ne seguiva la diffusione]… Abbiamo anche avvistato un gheppio. Devo dire che nessun giardino ad opera umana, che io abbia mai visto, riesce a superare quel luogo di spontanee, così armoniosamente distribuite… Maini… ha dovuto ascoltare per ore parlare di piante, lui che non conosceva nemmeno il convolvolo… [Moreschi] ha immaginato il tempo che ci trascorro [nel mio giardino] … che, come ormai è consuetudine, è stato da lui definito english. Ha visitato gli orti botanici di mezzo mondo. Ne parla come se fossero dietro l’angolo senza pomposità. Un vero Signore… Mi ha promesso una autentica rosa Brunoni che ha raccolto a Daramsala nel nord dell’India… Una rosa dal profumo paradisiaco. Il suo ultimo libro è già in distribuzione…

Di altri aspetti della personalità di Alfredo, Alfredo Moreschi, grande fotografo, uomo da sempre impegnato in vari campi, amico benevolo, sarò a dire in altra occasione. Per il momento aggiungo solo una fotografia che ci ritrae insieme nella primavera del 2011.