Come in altri paesi abruzzesi il comando tedesco obbligò sotto minaccia alcuni cittadini ad un servizio di guardia

Nel mese di febbraio [1944] – stavolta è lo stesso Camarra a dirlo espressamente – la banda [Popoli] ricorse a Adriano Salvadori, Italo Sebastiani e Dario Spallone <1357, per prendere contatto con il «Centro Militare di Roma» <1358 e coordinare l’attività della formazione popolese con quella della banda marsicana. Secondo il piano elaborato dai vertici di entrambe le formazioni «fu deciso di attivizzare tutta la zona della Valle Peligna […] si sarebbe così formata una divisione su due brigate di cinquecento uomini, che avrebbero dovuto operare simultaneamente in tutta la Valle Peligna in appoggio all’eventuale offensiva alleata su quel settore» <1359. A tal scopo venne creato un Comitato Militare di zona a cui furono designati Piero Nannicelli quale responsabile politico, e i sottotenenti Giuseppe Orsini <1360 e Nicola Sanvitale <1361 quali responsabili militari <1362. Venne anche studiato nei particolari con l’inviato romano, il progetto «per l’aviolancio in località Santacroce dell’armamento ed equipaggiamento per mille uomini» che sarebbe stato effettuato al messaggio convenzionale radiofonico di «I cani abbaiano» <1363. Nel successivo procedere delle vicende belliche gli alleati concentrarono lo sforzo offensivo nel solo settore di Cassino, e di conseguenza – commentò amaramente il Camarra – l’intero «piano fu lasciato lettera morta. Il Comando della Banda fu lasciato alla sua iniziativa e l’unico aiuto finanziario, tramite il Centro di Roma, lo si ebbe nel Maggio ’44» <1364.
In questo stesso mese, i partigiani della banda furono di nuovo riuniti – «tutti gli uomini risposero alla chiamata» commentò con soddisfazione il Camarra – e riorganizzati, secondo disposizioni dei dirigenti comunisti <1365, in sei G.A.P. <1366 alle dipendenze di Camarra, Sanvitale, Orsini, Gino Damiani, Amerigo Baldassarre <1367 e Vittorio Mercogliano <1368, istruiti «sul nuovo genere di guerriglia da porre in atto: sabotaggio intelligente e colpi di mano isolati senza strascico, allo scopo di evitare rappresaglie alla popolazione» <1369.
Il 26 febbraio i G.A.P. della formazione ripresero quindi le loro attività, incendiando un vagone cisterna carico di benzolo <1370. Nel marzo furono condotte a termine, oltre ai soliti sabotaggi di tabelle indicatrici e di linee telefoniche – qui come in altri paesi abruzzesi il comando tedesco per porvi un freno, obbligò sotto minaccia alcuni cittadini ad un servizio di guardia – anche l’asportazione di n. 4 pezzi di rotaia nel fratto ferroviario Raiano-Molina con conseguente deragliamento di un treno; e distruzione del parapetto del ponte di San Venanzio in assenza del quale un camion tedesco precipitò nel baratro sottostante <1371.
Il 18 aprile i partigiani <1372 assaltarono, congiuntamente alla popolazione <1373 da loro stessi istigata, due vagoni ferroviari in sosta alla stazione di Popoli carichi di granoturco destinato al vettovagliamento delle truppe tedesche <1374. Nel colpo di mano furono asportati circa 300 quintali <1375 del prezioso cereale. Per porre fine al saccheggio, i furibondi soldati tedeschi colpirono gli assaltatori con colpi di fucile mitragliatore e lanci di bombe a mano <1376 ferendo alcuni civili, ed uccidendo i partigiani Carmine Cafarelli <1377, Alfredo Di Ciccio <1378 e Saverio Zaccardi <1379. Numerose fonti testimoniali concordano nell’affermare che i tedeschi portarono a termine anche numerosi arresti tra partigiani e popolazione. Il 19 aprile, per rappresaglia all’uccisione dei loro compagni, un G.A.P. della banda provvide a far uscire di strada un motosidecar tedesco con tre occupanti, feritisi poi nel precipitare dal mezzo nella scarpata <1380. Ancora nello stesso mese i partigiani sabotarono 5 locomotori in deposito a Sulmona; fecero esplodere un ponte ferroviario e poi incendiarono 4 fusti di benzina lungo la tratta Sulmona-Palena <1381 e interruppero la linea telefonica in Pratola Peligna <1382.
In questo clima di forte conflittualità va inserita anche la morte, avvenuta il 20 aprile del carabiniere Camillo D’Alessio, che «di ritorno da una perlustrazione cui era stato adibito assieme al Vicebrigadiere Salvatore Abbondanza, per la ricerca del grano rubato», lungo la strada venne ucciso da un soldato tedesco con un colpo di fucile «senza alcun motivo e senza alcuna intimazione a fermarsi» <1383.
Contemporaneamente alle azioni, la banda, fedele al «principio di allargare l’attività [a] tutto il resto della Valle Peligna» <1384, prese contatti con i G.A.P. della banda Conca di Sulmona nelle persone di Claudio Di Girolamo, Ercole Pizzoferrato e Lorenzo Ramunno <1385, nonché con Felice Arquilla del G.A.P. di Raiano <1386 e con Alfonso Presutti del G.A.P. di Pratola Peligna <1387, con la banda Santa Croce di Corfinio di Aldo Di Ninno <1388, e con partigiani di Bussi <1389 e di Tocco <1390.
Il 30 aprile, soldati tedeschi, su delazione di alcuni elementi fascisti locali <1391, fecero irruzione in una casa di campagna in località Santopadre nella quale Natale Camarra ed altri cinque compagni – Luciano Camarra, Salvatore Diodati <1392, Arzino Giuliani <1393, Piero Mannicelli, e Carmine Pescara – stavano tenendo una riunione organizzativa <1394: l’esito dell’incursione fu la cattura di tutti i partigiani <1395. Il comando della banda passò quindi a Giuseppe Orsini e Nicola Sanvitale che seppero superare il comprensibile momento di disorientamento, serrando le file dei G.A.P. ed intensificando l’attività partigiana. Nel maggio la banda proseguì le sue azioni di sabotaggio: di un mezzo nemico a cui furono manomesse ruote e freni; lungo le strade della via delle Svolte provocando il ribaltamento di un camion tedesco carico di materiale bellico poi distrutto in seguito ad un’esplosione; e sulle linee telefoniche con asportazione di centinaia di metri di filo durante quattro diversi interventi <1396. Tra le altre azioni anche il «riempimento con terra e pietre di alcune buche da mina preparate dai tedeschi», e l’asportazione di due cassette di esplosivi ad una compagnia di guastatori in sosta a Popoli <1397.
Nel frattempo i sei catturati vennero trasferiti nelle carceri di Popoli da cui i compagni progettarono di liberarli ma l’azione sfumò a causa della «defezione traditrice» di un maresciallo dei Carabinieri, e quindi a L’Aquila <1398 in cui rimasero fino alla Liberazione, rientrando in paese il 13 giugno 1945 <1399.
[NOTE]
1357 Per entrambi cfr. ivi, Patrioti Marsicani.
1358 Trattasi del Fronte Militare Clandestino di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo. Per i contatti tra l’FMC e la Patrioti Marsicani, cfr. ibidem.
1359 Ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1360 Nato a Popoli (PE) il 21 dicembre 1912, sottotenente, ha svolto attività partigiana nella banda come tenente e comandante di battaglione partigiano, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1361 Nato a Popoli (PE) il 25 dicembre 1914, sottotenente, ha svolto attività partigiana nella banda come tenente e comandante di brigata partigiana, dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem.
1362 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1363 Ibidem.
1364 Il contributo fu di «Lire centomila consegnate ad Orsini da De Michele di Raiano a nome del colonnello “Mario” del Centro di Roma», ibidem. Il colonnello Mario indicato in testo è con buona approssimazione il colonnello Cano Luigi componente del Fronte Militare Clandestino romano ed Ispettore Generale del Comando Raggruppamenti Bande Patrioti dell’Italia Centrale di De Michelis Ezio. Cfr. ivi, Patrioti Marsicani.
1365 Cfr. Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 196.
1366 Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, elenco dei partigiani della banda Popoli, operante come Gap. Cfr. anche Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 197.
1367 Nato a Popoli (PE) l’11 novembre 1913, caporal maggiore di Fanteria, ha svolto attività partigiana nella banda come sergente maggiore e comandante di squadra partigiana dal 01/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem.
1368 Nato a Nola (NA) il 5 maggio 1899, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem.
1369 Ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1370 Cfr. ibidem. L’azione venne descritta anche nella relazione De Feo-Salvadori in cui è inoltre riportata nel febbraio anche la sistematica sottrazione da parte dei partigiani popolesi, «di tutto il filo di rame delle linee elettriche di trasmissione, che il vento e la neve avevano mal ridotto nei giorni di bufera», ivi, Patrioti Marsicani.
1371 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Per le azioni del marzo della banda Popoli vedasi anche relazione De Feo-Salvadori. Cfr. Ivi, Patrioti Marsicani.
1372 Il numero preciso dei partigiani partecipanti all’azione fu di 48, di cui 12, vennero catturati e «tenuti prigionieri per un mese in attesa del processo capitale […]. Solo l’arrivo degli Alleati ci evitò la pena di morte», ivi, Banda Popoli, dichiarazione del 27 febbraio 1946, dei 12 partigiani catturati dai tedeschi durante l’azione del 18 aprile 1944.
1373 Si apprende dal Costantino Felice, che il notiziario della G.N.R. di Pescara del 12 maggio e la relazione del Questore di Pescara del 14 maggio, furono concordi nel non menzionare la partecipazione dei partigiani ascrivendo invece l’iniziativa alla sola popolazione. Cfr. Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 197 n. 14.
1374 Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, dichiarazione del 27 febbraio 1946, dei 12 partigiani catturati dai tedeschi durante l’azione del 18 aprile 1944.
1375 Cfr. ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1376 Cfr. Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 197. Segnalata dallo stesso Costantino Felice la versione dei fatti del notiziario della Gnr di Pescara del 12 maggio, in cui certo per scelta politica non si fa menzione della partecipazione dei partigiani: «il mattino del 18 aprile […] in Popoli, un gran numero di civili del posto asportarono da due vagoni, in sosta nella stazione ferroviaria, 200 quintali di granturco di proprietà delle forze armate germaniche. Verso le ore 14 dello stesso giorno una compagnia di miliari tedeschi perquisì tutte le case del paese, recuperando gran parte del cereale sottratto. Contro la popolazione vennero sparati, da parte degli stessi militari, numerosi colpi di fucile mitragliatore e lanciate delle bombe a mano. Tra la popolazione civile si lamentano tre morti ed alcuni feriti», ivi, n. 14. Il triste bilancio della giornata – scrisse il questore di Pescara nella sua relazione del 14 maggio 1944 – «avrebbe potuto essere più grave se il comando tedesco avesse posto in atto le minacce di rappresaglia», ibidem.
1377 Nato a Popoli (PE) il 28 marzo 1900, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 18/04/44, giorno in cui fu fucilato dai tedeschi a Popoli. Riconosciuto partigiano combattente caduto per la lotta di Liberazione. Cfr. ivi, schedario partigiani e schedario caduti e feriti. Cfr. ivi, Banda Popoli anche certificato di morte; Valerio Ettore, nato a Popoli (PE) il 1° ottobre 1920, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/09/43 al 16/06/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1378 Nato a Popoli (PE) il 1° novembre 1904, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 18/04/44, giorno in cui fu fucilato dai tedeschi a Popoli. Riconosciuto partigiano combattente caduto per la lotta di Liberazione. Cfr. ivi, schedario partigiani e schedario caduti e feriti. Cfr. ivi, Banda Popoli anche certificato di morte.
1379 Nato a Popoli (PE) il 29 febbraio 1904, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 18/04/44, giorno in cui fu fucilato dai tedeschi a Popoli. Riconosciuto partigiano combattente caduto per la lotta di Liberazione. Cfr. ivi, schedario partigiani e schedario caduti e feriti. Cfr. ivi, Banda Popoli anche certificato di morte e relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Cfr anche Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 197. L’azione venne descritta nel dettaglio, anche nelle sue tragiche conseguenze – benché limitate alla morte del solo Di Cicco – ed i successivi sviluppi, anche nella relazione De Feo-Salvadori. Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, Patrioti Marsicani.
1380 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1381 Per causare l’esplosione attivarono gli ordigni già posizionati dai tedeschi. Cfr. ibidem.
1382 Cfr. ibidem.
1383 In: http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=2714.
1384 ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Con le altre formazioni partigiani, i capi Orsini e Sanvitale progettarono azioni di disturbo da compiere in contemporanea durante la ritirata tedesca, e stabilirono precise direttive per i servizi da compiersi nei paesi «appena dopo la partenza dei tedeschi», ibidem.
1385 Cfr. ivi, Banda Conca di Sulmona.
1386 Cfr. ibidem.
1387 Cfr. ibidem. Presutti o Presutto Alfonso, nato a Pratola Peligna (AQ) il 2 settembre 1905, soldato, ha svolto attività partigiana nella banda Conca di Sulmona dal 16/09/43 al 10/06/44.Cfr. ivi, schedario partigiani.
1388 Cfr. ivi, Banda Santa Croce di Corfinio.
1389 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Secondo la ricostruzione di Costantino Felice il gruppo di Bussi fu costituito da 10-15 elementi su iniziativa del Partito Comunista, «che aveva esteso una rete organizzativa abbastanza solida nei comuni della zona. Capi delle due cellule locali sono i fratelli Giuseppe e Camillo Bucci. Ma un ruolo decisivo svolge il comunista Ottavio Pascale, ufficiale di marina in congedo, il quale esercitava ora la funzione di segretario comunale. È lui a mantenere in funzione una radio (custodita nella casa della signora Ester Franceschelli) dalla quale si ascoltano le notizie da Londra, poi trasmesse ai partigiani solitamente nascosti in una cava di bauxite», Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 198. Bucci Camillo, nato a Bussi sul Tirino (PE) il 10 settembre 1900, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/10/43 al 23/06/44. Bucci Giuseppe, nato a Bussi sul Tirino (PE) nel 1906, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/10/43 al 23/06/44. Ottavio Pascale, nato a Faicchio (BN) il 2 febbraio 1906, sottotenente, ha svolto attività partigiana nella banda Bussi dal 08/09/43 al 10/06/44. Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, schedario partigiani.
1390 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Sticca Eustachio o Eustacchio, nato a Tocco da Casauria (PE) il 18 settembre 1902, ha svolto attività partigiana nella banda dal 08/09/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem.
1391 Il Camarra riferì che furono presenti all’atto della loro cattura le spie italiane: Diodati Gaetano, D’Anastasio Quinto, De Bernardinis Tommaso e Cafardi Alfredo. Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1392 Nato a Popoli (PE) il 15 febbraio 1895, ha svolto attività partigiana nella banda dal 01/10/43 al 30/04/44. Cfr. ivi, schedario partigiani.
1393 Nato a L’Aquila il 2 settembre 1898, ha svolto attività partigiana nella banda dal 12/10/43 al 23/06/44. Cfr. ibidem.
1394 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1395 Cfr. Costantino Felice , Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, cit., p. 197. I partigiani catturati furono: Camarra Luciano, Diodati Salvatore, Giuliani Arzino, Mannicelli Piero, Pescara Carmine. Cfr. ACS, Ricompart, Abruzzo, Banda Popoli, rispettivi ruolini.
1396 Cfr. ivi, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale. Le attività volte dalla banda Popoli nel mese di maggio trovano esatto riscontro nella relazione De Feo-Salvadori. Cfr. ivi, Patrioti Marsicani.
1397 Cfr. ivi, Banda Popoli, relazione della banda a firma del responsabile militare e capo banda Camarra Natale.
1398 Una nuova azione dei partigiani per rendere la libertà ai compagni fu progettata ma non eseguita per il precipitare degli eventi bellici. Cfr. ibidem.
1399 Cfr. ibidem.
Fabrizio Nocera, Le bande partigiane lungo la linea Gustav. Abruzzo e Molise nelle carte del Ricompart, Tesi di Dottorato, Università degli Studi del Molise, Anno Accademico 2017-2018